Nell’articolo precedente “Stop ai sensi di colpa!” ho raccontato alcuni miei episodi in cui ho provato questo doloroso sentimento e ho riportato 3 semplici domande per identificare i sensi di colpa negativi da lasciare andare.
In realtà però lasciare andare, eliminare i sensi di colpa negativi, limitanti, non è così facile … ma è possibile seguendo alcuni passi.
Da quando Davide, il nostro bambino con sindrome di Down, è nato gli facciamo tutti i giorni il lavaggio del naso per tenerlo pulito dal catarro, situazione fondamentale per il suo udito. All’età di 2 anni, nonostante sapessimo che era grande e attivo nei movimenti, ancora lo appoggiavamo sul fasciatoio x farlo. Un giorno però nel brevissimo istante che mi sono girata per prendere un fazzoletto è caduto. Oltre all’ininterrotto e forte pianto, indicava con la manina il torace e formulava a modo suo “male”. Dopo una corsa in ospedale e controlli vari, la situazione è rientrata. Per fortuna solo una botta e tanta paura.
Ma il senso di colpa continuava ad assillarmi: “Come avevo potuto farlo cadere? che mamma sono?”
Ecco le 3 domande che mi hanno aiutata a distinguere i sensi di colpa da lasciare andare, dai sensi di colpa da ascoltare:
1- Il senso di colpa proviene da un’aspettativa esterna, dalla paura del giudizio degli altri?
Se la riposta è sì, il senso di colpa è da lasciare andare.
Se la risposta è no, allora:
2- Il pensiero negativo è vero, è la realtà?
Se la riposta è no, il senso di colpa è da lasciare andare
Se la risposta è sì, allora:
3- Cosa fare per risolvere la situazione?
Il senso di colpa è da ascoltare perché interno, legato ai valori ed è spesso un indizio per un cambiamento.
Se determini che il senso di colpa deriva dall’esterno, dalla paura del giudizio o dalla disapprovazione degli altri, prima di tutto brava, è importante esserne consapevoli e liberare questa sensazione.
Il senso di colpa da lasciare andare può essere eliminato seguendo questi 3 passi:
1. Identifica il senso di colpa da lasciare andare, limitante e scrivilo sulla carta.
2. Sostituisci questo falso e limitante senso di colpa con la verità.
Riformula la tua convinzione limitante al contrario. Scrivi la verità sulla carta e portala con te.
Appendi dei post-it al frigo, allo specchio o dentro al portafogli.
3. Leggi ad alta voce la verità, il nuovo pensiero potenziante.
E quando il pensiero vaga in uno spazio negativo ripetila ad alta voce o nella tua mente.
Quando è nato Davide, il nostro bambino con sindrome di Down, la notizia inaspettata ci aveva sconvolto, ci era caduto il mondo addosso. E tra i tanti pensieri, emozioni, sensazioni, c’erano anche i sensi di colpa. Mi sentivo in colpa per non aver fatto l’amniocentesi, mi sentivo in colpa per non aver dato un fratello normale a Luca, mi sentivo in colpa per quello che stavo provando come mamma, mi sentivo in colpa per non essere una brava mamma.
Poi però mi sono detta “Davide ci ha scelto, lui è un dono per tutti noi” e ancora “ Sono la migliore mamma al mondo per i miei figli”
Sono onesta però, ho dovuto scriverlo e ripeterlo tante volte!
Amo la frase di Eleanor Roosevelt: “Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso.”
Decidi che cosa è importante per te. E poi decidi di apprezzare te stessa.
Fammi sapere scrivendo nei commenti: “Qual è il tuo pensiero potenziante che ribalta il tuo senso di colpa limitante?”
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