Capita anche a te di perdere il controllo ed alzare la voce? Oppure di allontanarti in malo modo da una situazione, tenendoti dentro tutta l’irritazione?
Immagino di sì, ma tranquilla, puoi ritrovare la calma in 3 semplici mosse.
E’ venerdì mattina, mio figlio di 8 anni Luca si alza dal letto, mi dice di sentirsi molto stanco, di aver male alle gambe e che non se la sente di andare all’allenamento di basket del pomeriggio.
In effetti ci può stare, è stata una settimana molto intensa.
Nel pomeriggio vado a prenderlo a scuola e mi chiede di andare al parco giochi, gli chiedo come va con la stanchezza e se poi se la sente di andare a basket.
Lui mi risponde di sentirsi ancora stanco e che preferisce non andare.
Così io gli dico che ce ne torniamo a casa, per un pomeriggio tranquillo di riposo.
Hai presente il finimondo, vero?
“Noooo, non voglio tornare subito a casa, voglio andare al parco.
Perché non posso?”
Con calma gli spiego la motivazione, ma questo non lo tranquillizza.
Urla e capricci, tipici di quando è stanco.
Gli propongo di preparargli la sua merenda preferita, ma niente, neanche prendendolo per la gola.
Ad un certo punto frastornata dalle urla e dai capricci, alzo la voce:
“BASTAA! Ho detto al parco NO, punto e basta !!
E Luca scoppia a piangere…
Nel momento in cui ho alzato la voce ho istantaneamente capito che avevo perso il controllo, avevo perso la mia centratura e avevo usato il potere dell’adulto per prevaricare.
Capita anche a te? Dimmi che non sono la sola!
Immagino di sì, in passato a me succedeva frequentemente, a dire il vero non solo con i figli, e invece di alzare la voce reagivo andandomene e ingoiando un comportamento che non accettavo e che metteva in discussione la mia decisione.
In passato pensavo di non avere tempo per fermarmi a comprendere quello che stava succedendo.
Ecco ora ti spiego 3 semplici mosse per trasformare situazioni di attrito, in momenti di confronto sereno e calma.
- Quando senti che la situazione sta diventando incandescente, o come nel mio caso ha già preso fuoco, stop: fermati e respira a fondo, fai qualche respiro diaframmatico per riconnetterti con il tuo cuore (qui ti spiego perché il respiro consapevole è un potente alleato e come allenarlo).
- Ora fai un passo indietro, se non ti è possibile farlo fisicamente fallo nella tua mente, quel passo che ti permette di distaccarti e di guardare la situazione da un altro punto di vista.
- Inizia il dialogo con te stessa, facendoti alcune domande ed attivando l’ascolto:
Cosa serve ora? Cosa si può fare per rispettare entrambe le esigenze?
Continuando con il mio esempio: “Per quale motivo io non voglio andare al parco?”
Oggi mi sento particolarmente stanca, a casa ho alcune cose da sistemare e poi per coerenza, niente basket, niente altro!
E ancora: “Cosa mi vuole dire mio figlio? Qual è il motivo per cui al parco si e al basket no?”
Non lo so, glielo chiedo…
“A basket sono obbligato a correre, mentre al parco posso scegliere se correre o meno”
E per finire: “Cosa serve ora? Cosa si può fare per rispettare entrambe le esigenze?”
Continuando a respirare, faccio uscire l’agitazione, riprendo la calma e propongo:
“Facciamo una bella passeggiata e andiamo a prenderci un buon gelato, poi torniamo a casa, ci riposiamo e domani ci organizziamo per andare al parco.”
“Sii mamma, ottimo!” e ritorna il sereno!
Spero possa essere utile anche a te.
E ricorda, non essere troppo critica con te stessa. Siamo donne, mamme straordinarie che si impegnano ogni giorno per migliorare e per vivere al meglio tutti i loro ruoli!
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