Prima come donna dipendente d’azienda, poi come mamma e libera professionista, mi sono più volte chiesta:
il multitasking è efficace o controproducente?
Spesso noi adulti, ma lo noto anche nei più giovani, svolgiamo più attività contemporaneamente. Ad esempio, anche mentre prendiamo un thè, scriviamo la lista della spesa e intanto pensiamo al lavoro che dobbiamo terminare o alla discussione avuta con il figlio.
Perdendo così il contatto con la realtà, ostacolando la consapevolezza e lo stare bene.
Il multitasking riduce la produttività’.
Nel 2009 uno studio dell’Università di Stanford ha dimostrato che il nostro cervello non è programmato per processare più attività nello stesso momento e quindi è più produttivo se si affronta una cosa alla volta.
Con il multitasking peggioriamo il livello di efficienza perché diventiamo più lenti nel passare da un’azione all’altra, incapaci di distinguere, nel bombardamento di stimoli che riceviamo, informazioni importanti da quelle irrilevanti.
Daniel Levitin, neuroscienziato e psicologo statunitense, sostiene che quando lavoriamo e viviamo in modalità multitasking il rapido passaggio da un’azione ad un altra comporta un notevole impegno cognitivo, provocando un incremento della produzione di cortisolo che regola lo stress e
può portare ad atteggiamenti aggressivi.
Vi riconoscete in alcune situazioni conflittuali?
O ancora, provate a proiettare questo ragionamento sui figli iperstimolati da tante attività…
Il Multitasking comporta un più rapido esaurimento di glucosio ossigenato, la sostanza che ci consente di rimanere concentrati. Lavorare e vivere in questa modalità causa spossatezza e stanchezza.
L’illusione di poter fare più cose contemporaneamente aumenta la produzione di dopamina, che ci fa sentire momentaneamente soddisfatti e ci induce a produrne ulteriormente, creando un circolo vizioso.
Il multitasking determina perdita di focalizzazione, di concentrazione, di tempo e aumenta lo stress.
Un’altra ricerca dell’Università di Sussex UK ha dimostrato come i danni al cervello per chi pratica il multitasking siano permanenti. Le immagini ottenute con la risonanza magnetica, su persone che passano il tempo usando diversi strumenti digitali, ad esempio inviando messaggi con il cellulare mentre guardano la tv, hanno provato una densità inferiore agli altri nella corteccia anteriore cingolata, ossia la regione responsabile dell’empatia, del controllo cognitivo ed emotivo.
Insomma, il multitasking non è una strategia utile ed efficace, ma è controproducente sia per noi adulti che per i nostri figli.
Allora
Come fare?
Come dice un proverbio africano:
“Sai come si mangia un elefante? Un boccone alla volta”
Torniamo a dedicarci a un’attività per volta, prestando attenzione, energia fisica, emotiva e mentale al momento presente.
E quali strategie applicare per evitare il multitasking ed ottimizzare la gestione del tempo?
Ne parliamo insieme nel gruppo “Diversa-Mente Mamma” con alcuni esercizi per cambiare questa modalità.
Ti aspetto!
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