Avevo iniziato a praticare la Mindfulness dopo la morte di mio padre e la simultanea separazione dal mio ex marito, come supporto nel ritrovare il mio equilibrio emotivo.
Dopo averla abbandonata, l’ho riscoperta in seguito alla nascita di mio figlio più piccolo con sindrome di Down ed il conseguente licenziamento. Mi è sempre stata utile per gestire lo stress fisico ed emotivo.
Oggi la mindfulness continua a supportare il mio essere donna, mamma, lavoratrice e ad essere un’ottima alleata alla mia modalità di fare coaching.
Qualche domenica fa, ho partecipato ad una giornata intensiva di gruppo, organizzata da Anna Li Vecchi di Itaca Mindfulness.
E’ stata un’esperienza ben organizzata, profonda ed arricchente. La consiglio a tutti.
Anna ha spiegato che secondo Jon Kabat-Zinn, mindfulness significa prestare attenzione, con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante.
Ho riflettuto su quanto in comune ha la mia modalità di essere donna, mamma e coach con questa pratica, che si basa sulla meditazione di consapevolezza.
Cos’hanno in comune coaching e mindfulness per me?
Coaching e mindfulness hanno in comune il porre attenzione su sé stessi e sull’acquisire consapevolezza.
Quello che prima di tutto sento in sintonia è che mindfulness è la traduzione inglese del termine Sati, un termine in una lingua antica, il cui significato originario indicava una presenza di mente e di cuore.
Come coach per donne e mamme, penso sia molto importante la presenza al qui ed ora di mente e cuore, in ogni nostro ruolo. E’ qualcosa che sento ed applico anche personalmente in ogni ambito della mia vita, in quanto mi permette di vivere la vita nella sua pienezza ed interezza, che comprende anche le situazioni “meno positive” di disagio, sofferenza e dolore.
Con il coaching e con la mindfulness ho imparato a non respingere, a non negare questa dimensione ma ad accoglierla, ad accettarla e a trasformarla in crescita personale.
Entrambi gli approcci allenano a distaccarsi dalla “modalità del fare”, che ci porta ad agire automaticamente secondo abitudini, schemi, condizionamenti e ricordi consolidati. Per passare alla “modalità dell’essere”, che ci permette di scegliere in piena consapevolezza.
Con il coaching ci si ferma, si pone l’attenzione su sé stessi, si acquisiscono consapevolezze e si definiscono azioni che permettono di migliorare la gestione della propria vita.
E per me la gestione della vita, che parte dall’apprezzamento della nostra vita in ogni singolo istante, è fondamentalmente legata con la gestione del tempo.
Una buona gestione del tempo è importante per fermarsi ad ascoltare, ad ascoltarsi, per comprendere, per prendere consapevolezza, per scegliere, per agire.
Se in questo momento della tua vita non riesci a fare tutto quello che vorresti perché non hai abbastanza tempo, clicca qui per scaricare l’omaggio “le 7 strategie per ritrovare il tuo tempo” e rimaniamo in contatto, sto organizzando corsi dal vivo e online per un efficace cambiamento.
Inoltre ciò che pensiamo di noi stessi determina come usiamo il tempo e di conseguenza la qualità della nostra vita. Viceversa la misura in cui ci apprezziamo, dipende in prevalenza dal modo in cui usiamo la vita e il tempo che abbiamo a disposizione.
Se hai bisogno di migliorare autostima e fiducia in tè stessa, di fare chiarezza nella tua vita per realizzarti conciliando famiglia e lavoro… scrivimi a donata@donatasantato.com
Lascia un commento