Eccoci ancora, all’inizio di uno nuovo anno pieno di buoni propositi per il prossimo viaggio intorno al sole.
L’obiettivo di mettersi a dieta, di andare in palestra, di cucinare cibi salutari, di leggere, di cambiare lavoro, di cambiare atteggiamento…
Un elenco di tanti obiettivi da realizzare nel prossimo anno, che include anche:
essere una madre migliore,
essere una compagna migliore,
essere una figlia migliore,
essere un’amica migliore,
essere una professionista migliore.
Penso che, come donne e come madri, facciamo tanta pressione su noi stesse, che ce ne rendiamo conto o meno.
E quando la motivazione iniziale cala e riappaiono le vecchie abitudini, ci arrabbiamo con noi stesse e ci diciamo:
“Perché va sempre così? Forse non sono… abbastanza!”
E le imperfezioni quotidiane si trasformano in difetti nella nostra mente.
Casa disordinata? Dovrei pulire di più. Mio figlio non va bene a scuola? Gli faccio guardare troppa TV. Le email si sono accumulate? Sono in ritardo con il mio lavoro.
La verità, che nessuno e nemmeno noi ci diciamo, è che:
ci è permesso fare errori,
ci è permesso avere dei difetti,
ci è permesso essere stanche.
E niente di tutto questo vuol dire che non siamo abbastanza o che siamo inadeguate.
Significa solo che siamo esseri umani.
Ed altra realtà importante è questa:
compagni, figli, colleghi non hanno bisogno di una donna, di una mamma, di una collega perfetta.
Hanno bisogno di una donna che stia bene con se stessa.
Quindi, cosa fare?
Concediamoci più gentilezza
Il mio proposito per il nuovo anno è di essere più gentile con me stessa.
Tutto il decennio che si è concluso è stato per me un bel vortice:
dalla morte di un papà giovane al processo di divorzio da una relazione tossica, dalla nascita di un bambino con disabilità all’incontro con una genitorialità diversa; dal rientro al lavoro dopo la maternità e il mobbing subito, al cercare la mia strada e il creare un’attività in proprio; dai problemi di salute al percorso di guarigione.
Un decennio in cui ho detto spesso a me stessa:
“Qualunque difficoltà tu stia passando, qualcun altro l’ha provata, l’ha vissuta e qualcun altro l’ha superata. Così puoi fare anche tu.”
Un decennio in cui più volte ho scelto di chiedere supporto a professionisti e colleghi coach per trasformare e migliorare le situazioni in cui mi trovavo.
Un decennio in cui ho imparato qualcosa di significativo: che i miei pensieri generano i miei stati d’animo e di conseguenza generano le mie azioni. E che ci sono dei passi che posso fare per cambiare il modo di pensare, di agire e di ritrovare la vera me.
Per quanto riguarda il nuovo anno:
Cosa fare per essere più gentili verso noi stesse?
Possiamo decidere di lasciar andare il passato, invece di soffermarsi su di esso, e riflettere sulle possibilità future.
Possiamo decidere di prenderci cura di noi (non si può estrarre acqua da un pozzo prosciugato e vuoto!) per poterci prender meglio cura degli altri.
Possiamo decidere di coltivarci con consapevolezza e di dedicarci al nostro sviluppo personale, per poter essere anche una guida per gli altri.
Io mi ricorderò di trattarmi con gentilezza, nella speranza che i miei figli imparino dal mio esempio.
E in modo analogo propongo a te di trattarti con gentilezza.
Se il tempo non ti basta mai, se non riesci ad integrare famiglia e lavoro, ti posso aiutare ad ottimizzare la tua gestione del tempo, a padroneggiare lo stress, ad ottenere risultati migliori e a fare spazio a ciò che desideri, per vivere con soddisfazione tra famiglia e lavoro.
Se ti senti insoddisfatta professionalmente, stanca del tuo lavoro e vuoi cambiare o se lo hai lasciato o perso e vuoi ricominciare, ti posso aiutare a fare chiarezza e a definire azioni efficaci verso la tua realizzazione.
Se in famiglia o al lavoro ti senti insicura, con poca stima e fiducia in te, con dubbi e paure che ti impediscono di svolgere al meglio i tuoi ruoli, ti posso aiutare a rafforzare la tua identità, ridefinendo la tua leadership e ritrovando la tua autostima, per esprimere ciò che sei e generare valore nel mondo che ti circonda.
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